Chicago marathon 2017

Chicago Marathon : la più bella




 


 

 

"Ovvero come correre la maratona di Chicago , trovare il lupo, perdersi per poi ritrovarsi"
Chicago : una delle più influenti città degli US con uno skyline meno celebrato di New York ma non inferiore, e una Marathon tra le più emozionanti che mi è dato fin qui di correre!
Correvo la quarantesima edizione di una maratona che nel tempo, si è affermata come una delle sei majors: organizzata benissimo, senza polizia per le strade, senza forze speciali a fucili spianati, senza metal detectors, senza isterie collettive.
Per le strade, un'interrotta fila di entusiastici spettatori senza soluzione di continuità, ti incoraggiano e ti spingono a migliorare te stesso! I rifornimenti gestiti
ordinatamente da migliaia di volontari, tutti in fila con il braccio teso ad offrirti un bicchiere di Gatorade o di acqua!
Stupendo!

La mia ottava maratona era iniziata sotto brutti auspici, dopo un antibiotico, una caduta e una lungo andato a male ma è finita con il mio secondo crono di sempre nonostante una crisi scoppiata a soli 3 chilometri dal traguardo.

Ma andiamo per ordine. L'idea di correre Chicago nasce dopo la nascita di mio figlio Pietro, 7 mesi fa. Compro pettorale e viaggio con Terramia con cui avevo corso a New York. Viaggio con tutta la famiglia.
La preparazione è un po' stretta da ovvi impegni familiari e lavorativi ed inizia seriamente solo a partire da metà luglio con una percorrenza complessiva di 234 km (tre LL: 25,7k a -5, 30k a -3 e 31k a -2). A quindici giorni giorni prima della maratona, sto male e non concludo al meglio l'ultimo lungo. In più cado una settimana prima della partenza! 
Insomma si parte per Chicago solo per la firma e per l'onore di ritirare la medaglia e utilizzando le nuove scarpe, le nuovissime Nike Zoom Fly, che qualcuno vuole a tutti i costi sconsigliarmi.

La partenza della maratona è alle 7:30, e per quei pochi meriti sportivi che posso vantare, parto dall'ultimo corrall della prima onda. Per ingabbiarsi non c'è bisogno di svegliarsi con molto anticipo: partiamo tutti assieme dall'hotel alle 6:15 e siamo alla partenza alle 6:30; l'accesso è rapido e senza code snervanti. C'è un solo controllo con uno scanner portatile: tutto molto semplice, molto easy.

Non fa freddo, la giornata si annuncia bellissima con una allerta caldo nel pomeriggio. Incredibile pensare Chicago ai primi di ottobre con temperature superiori a quelle di Torino!

Il parterre è cosmopolita: gli iscritti sono oltre 42.000 con runner da 100 paesi di cui oltre 2500 dal solo Messico, 1300 dalla Cina, 1100 dal Brasile. Gli italiani sono scarsamente rappresentati con solo 334 iscritti. Considerando che a New York ci vanno in non meno di 3000 italiani, capite come siamo legati agli stessi stereotipi.

La partenza del corrall E della Chicago Marathon 2017

Non ci sono conti alla rovescia su maxi schermi digitali né musiche da discobar: si parte dopo l'inno americano, ovviamente cantato, tutti muti. Il primo chilometro va via in perfetto silenzio, non c'è calca, non c'è assembramento e pur mantenendo il cervello ben acceso, scopro che sto strafando: parto a bomba, a 4:49! Usciti dal sottopasso, si sente l'urlo della gente! E' una grande emozione. Da quel momento in poi correderemo tra due ali di folla, senza quasi transenne, senza polizia agli incroci. La gente, i chicagoans, sono diversi dai newyorkesi, non sono pigiati gli uni contro gli altri, e pur essendo più misurati, urlano, si bracciano, portano bandiere, espongono cartelli, offrono da bere, banane e cookies.

La città che si attraversa è bellissima, con una fila di grattacieli fino a vedere il lago Michigan (Old Town, Lake View) poi si torna sulla Broadway con tanti negozi e ristoranti all'europea, poi su viali alberati e ombreggiati di nuovo in centro in River North per completare il braccio alzato dell'omino a completare i 21km. Completo la mezza maratona in 1:55:10 sul mio Garmin (5:27/km). In realtà la misurazione è errata perché il segnale viene perso sulla superficie di vetro dei grattacieli: quello ufficiale è di 2:03:43 (5:51/km). Sto bene e mi godo l'atmosfera di festa. So che devo arrivare al 32° km per pensare di fare la gara e sono fiducioso.
Si gira a destra per Greek town, West Loop, poi Little Italy, di cui neanche mi accorgo. Al 25° km sono in 2:17:51 secondo il mio Garmin (2:26:34 ufficiale). Ballano sempre 8 minuti, ma io non lo so.
Inizia a fare caldo e alcuni corsi sono ormai molto soleggiati soprattutto quelli davanti alla UIC (University of Illinois at Chicago) dove però c'è la banda con tanto di cheerleaders.
Trentesimo chilometro in Ashland Av. sempre in spinta, sempre regolare in quello che segna il mio Garmin : media di 5:38/km!  Tempo ufficiale 2:54:47 (5:49/km). C'è un delta di un chilometro e mezzo, ma non lo so.
Passo Chinatown ancora lucido
Inizio a sentire il caldo e la stanchezza. Ho già usato due dei tre gel, e ora inizio a masticare alcune perle di sali e carboidrati che ho preso all'Expo.

Mi aggrappo al lupo e sbarello un po'... "sto correndo con il lupo davanti. E' un lupo grigio che corre e io lo seguo. Siamo in una landa desolata, una sorta di steppa che degrada verso un altipiano. Il lupo mi aspetta e io lo cavalco. Sono seminudo e porto una lancia"


L'immagine non mi rimane per molto perché si arriva a Chinatown: trentacinquesimo chilometro ! 
Io non lo so, ma ho tenuto bene in questi ultimi 5 chilometri in 5:48 di media (tempo ufficiale). I tamburi del sol levante mi distraggono e il lupo se ne va...


Dopo Chinatown la corsa si fa banale e il percorso è parallelo alla Highway 90/94. Bisogna svoltare nel piede dell'omino per tornare indietro lungo la South Michigan : è lì che si ritorna a vedere lo skyline e il traguardo.
 Ma è qui che inizia la crisi: scendo a 5:52 per due chilometri e arrivo al 37° patendo il caldo. I pompieri sparano acqua, i volontari distribuiscono sacchetti di ghiaccio ma non c'è molto da fare...al 39° km mi pianto! La testa mi gira e le mani mi formicolano, sto quasi per svenire.... è il muro? Non mi passa neanche per la testa che lo sia: inizio a camminare mangiando un'altra perla e dopo 20 metri sento che posso tornare a correre. Se mai fossi convinto di rimanere sotto le 4 ore, adesso anche il mio Garmin mi segna 5:42/km di media, quindi mi rassegno. Devo solo arrivare al traguardo che sembra distantissimo... due chilometri !?
Il chilometro della pausa lo compio in 7:34, neanche un'enormità, poi corricchio concentrandomi sul respiro. Sono le gambe che non vanno avanti...
Sto per mollare ancora quando vedo un enorme cartello che segna 800 metri to go! 
Chi è il genio che ha posto un cartello in metri e non in yarde, lì?  Di fianco compare Jesus seeks you!
Non so se Gesù mi cerca ma capisco vagamente che si svolta a destra e che quella svolta è quella della famosa collinetta prima del traguardo. Affronto la salita imponendomi di correre, seguo uno runner copiando il suo passo, ma diamine, questo si pianta e inizia a camminare!
Lo maledico perché il mio emisfero sinistro mi dice "vedi, perché non lo fai anche tu!?", pesto sulle Zoom per scollinare, poi vedo il traguardo rosso, -200, -100, - 50, mani alzate, concludo in 4:11:38, seconda migliore prestazione in maratona per me!

Poi con la medaglia al collo, mi riprendo subito!  Valla a capire la mente!














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