Turin Half Marathon 2015

Turin Half Marathon : un anno dopo..

Per sperare di completare la maratona in meno di 4 ore, i testi dicono che sia essenziale completare una mezza sotto l’ora e 50’. Ne ho corse 6 e le mie prestazioni sono sempre oscillate tra 1:54 e 1:58 (a parte la prima in 2:08).
Anche con l’ultima di solo 3 settimane fa, quella di Varenne, sono arrivato “lungo” in 1:56:43.
Il mio cruccio era questo: ce la posso fare o non riesco a limare nulla perché di miglioramenti men che zero?

Il 24 maggio la Turin Half Marathon mi ha dato il responso che attendevo: non solo ho raggiunto il mio obiettivo ma sono sceso di 6 minuti e 20 secondi al di sotto della “Varenne” di appena 3 settimane fa, ma di 4 minuti e 19 secondi al di sotto del mio PB del 12 ottobre 2014.

In sintesi, uno zero rimango ma ho cancellato una cifra di di minuti con un improvviso colpo di spugna  mettendomi in carreggiata per preparare la prossima maratona sotto le 4 ore.

Ma veniamo alla Turin Half Marathon. Nel 2015 parte con un percorso completamente differente rispetto al 2014, percorso sicuramente più interessante. Ci voleva veramente poco in realtà, perché quella del 1 giugno 2014 era stata una mezza dal percorso più anonimo in assoluto che si poteva prevedere, praticamente tutta tra la Pellerina e Collegno.
Quest’anno invece, si partiva e si arrivava al Borgo Medievale e gran parte della gara era nel Comune di Torino, con aspetti turistici e paesaggistici più consoni ad una mezza nella città Capitale europea dello sport 2015.


Chiabrera, il patron della Turin Marathon, durante il discorso della partenza infatti sembra scusarsi, perché dice che “le periferie hanno la stessa dignità del capoluogo e che per lui gialli, neri o bianchi sono tutti uguali”, ma a dirla sottovoce, Nichelino rimane di certo periferia (e neanche tanto bella) ma dà una partecipazione all’evento encomiabile con molta gente lungo la strada, banda e gruppo folkloristico. Bravi quelli di Nichelino!
Invece l'usuale medaglia di fine gara non c’è! E forse questo era meglio spiegarlo…

Alla partenza, foto di gruppo con gli amici di RF. Tutti felici di partire. Nota: tutti i miei amici vanno più forte di me (ma io sono anche quello che ha più capelli).

Con @zeitgeist, che è alla prima mezza, decido di fare la prima parte di gara assieme.
La partenza è piuttosto scorrevole, sull’ampio viale Virgilio del Valentino, ma ammetto che in mezzo alla gente non riesco a capire bene dove fossi, se non quando si profilo l’arco di trionfo dell’artiglieria, già al primo chilometro (5:14). Il secondo scorre come l’olio in Lungopo Cadorna, fino a piazza Vittorio (4:57). Poi via Napione, nel mio quartiere, fino al ponte di corso Regina Margherita (4:57). Con Gabriele ci scambiamo tre parole “Forse troppo forte”. Io mi spavento, lui no.
Poi si corre lungo corso Casale e corso Moncalieri che hanno il pregio di essere ombreggianti ma chiusi al traffico solo per un senso di marcia. E’ mattino e non c’è molto traffico, ma l’aria insalubre si percepisce. 
Al 4° km Gabriele è avanti di 10 metri e il mio ritmo è di 5:08. Primo rifornimento: bevo mezzo bicchiere. Nel trambusto del rifornimento perdo Gabriele che non si è fermato e mi stacca di 50 metri. Mi trovo solo senza punti di riferimento. 
Prima di arrivare al ponte sul Po di Moncalieri ci sono 7 km, tutti dritti. Non bisogna perdersi. 
Il 5° km lo percorro in 4:52, poi 5:07, 5:05… il mio emisfero sinistro inizia a far sentire la sua vocina… “non lo vedi che stai andando troppo veloce? Poi finisci a 4 zampe come nella Santander...” 
Per mortificarlo, mi metto a fissare i piedi di un runner che mi precede. Ha le scarpe gialle e nere e le calze a compressione bianche e nere catarifrangenti. Il movimento dei piedi mi ammalia e fissandolo intensamente, arrivo fino alle porte di Moncalieri, 9° km, in 5:00 netti di media.
Se hai una VR di 5:29 ti metti a correre ai 5:00? Guarda che @Doriano non ti ha detto che devi fare il test della tigre in una HM” la vocina è perplessa…

Per tacitarla interviene il lupo. E qui dobbiamo aprire parentesi. In alto c’è scritto “diario di uno (psico)atleta. Lo psico è tra parentesi, ma le parentesi andrebbero in (atleta). Se non si è pronti è meglio che l’ignaro lettore non legga le righe successive.

Mi entra il lupo. Sento il suo cuore, la sua voglia di correre. Mi faccio trascinare. Non c’è divertimento a correre accanto ad un lupo, perché corre più di te, così lo prego di trainarmi. Uno sguardo al cielo mi permette di sentire che i lupi sono però due. Due lupi che trainano la mia slitta come se fossimo sulla neve. Grido “aishh” e i due lupi ci danno dentro. Nei fumi della coscienza annebbiate, a volte penso che i lupi siano tre. Il primo lupo lo conosco bene, l’altra al suo fianco, è in aiuto straordinario. La ringrazio infinitamente!                                                                                 
Il fatto di ritmare con aishhh mi fa seccare un po’ la bocca, ma nessuno degli umani intorno mi dà retta così si arriva a  Nichelino. Flash-back: è lo stesso percorso della maratona e proprio nello stesso punto c’è la banda con il gruppo folkloristico. Impossibile non assecondarne il ritmo, una specie di zumpariello. (fine parentesi onirica)

Passo i 10k con l’incredibile parziale di 50:51, poi 5:04 al 13° km, al 15° inizio ad essere stanco (5:24) ma rimango concentrato sul ritmo e non mollo. Quando si ritorna in Torino e vedo il grattacielo di Fuksas, mi ritornano le forze. 5:12 al 16°, 5:07 al maledettissimo chilometro 17, nella mia mente c’è la mission che non devo mancare e per quanto possibile, dovrei spingere per un “negative split”. 
Via Ventimiglia è dritta ma è anche al sole e il caldo mi provoca la deriva cardiaca. Sono su 172 bpm della FCMax, che per un po’ cerco di non superare (il 18° km faccio il parziale peggiore: 5:40), poi ignoro volutamente. Al rifornimento preferisco non bere ma mi rinfresco anche con l’uso della spugna e affronto gli ultimi 3 km. So di odiarli perché sono quelli della ciclopista dove spesso mi alleno (e l’allenamento è fatica) ma mi concentro sull’obiettivo finale. Sulla passerella di Italia61 cerco di fare qualche conto a mente del tempo finale. 
Sono al 19° km in 1:38:27, quando potrei fare sul traguardo? Non arrivo ad un risultato intellegibile, ma in cuffia partono le note di “Bring me to life”. 
A quel punto non capisco più niente, sono sulla ciclopista, so cosa mi aspetta metro per metro, inizio a percepire l’odiato dosso del barcone 200 metri prima, ma poi c’è il Ponte Isabella e mi dico che è finita!

Infatti è così, sbuco davanti al Borgo medievale chiedendomi come scendere dal marciapiede  perché l’emisfero sinistro mi ricorda che il marciapiede è alto (menagramo!)e io sono legnoso sulle gambe. 
5:20 al 19° km, 5:25 al 20°, il 21° nonostante la salita del borgo che faccio saltellando, in 5:11.
Sul traguardo guardo il tabellone che segna 1:51:03 e ci rimango un po’ male tanto che mi dimentico di fermare il cronometro.
E’ solo dopo aver preso contatto con la realtà, aver rassicurato la volontaria che non mi porto via il chip, che guardo il crono. 1:50:50 manuale, trasformato in 1:50:23 nell’ufficiale real time.

Non c’è nessuno da abbracciare ma sono così felice che mi metto in coda tra tanti runners (puzzate come orsi ragazzi! ve lo dice il lupo) per prendermi una meritata, meritatissima, banana.

Non ci posso ancora credere ! 4 minuti e 19 secondi spazzati via !   
5:11 di media, 18” in meno/km rispetto al’ultima HM di solo 3 settimane fa…

Se vado avanti così divento un atleta serio ! 
E magari lasciare lo psico tra parentesi... o no?

La partenza della Turin Half Marathon 2015



Commenti

franchino ha detto…
Bravo ragazzo! Complimenti per il tuo PB! Adesso però bisogna abbattere l'1:50' :-D